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2012 - At-Informatica crea il microchip per le bottiglie doc.
Una “carta d’identità” anche per le bottiglie di vino. Dopo il marmo At-Informatica di Domegliara ha iniziato ad implementare la tecnologie RFid, mirata ai gestionali software specifici per le cantine vitivinicole. “Attualmente“, spiega Nicola Quintarelli, responsabile commerciale di At-Informatica, “siamo in una fase di sperimentazione ma i risultati mostrati sono soddisfacenti. A breve il software dovrebbe entrare in commercio”.
Attraverso l’inserimento di un microchip all’interno della capsula copri tappo, è possibile localizzare le bottiglie presenti nel magazzino, tracciarne ogni movimento e gestire lo scarico automatico al momento della vendita. “In tempo reale”, aggiunge Nicola Quintarelli, “ risulterà disponibile la situazione aggiornata della quantità di pezzi presenti, completa delle caratteristiche specifiche di ogni prodotto. Inoltre il microchip ha funzioni di anticontraffazione ed antitaccheggio fungendo da archivio storico nel caso si voglia inserire nella memoria dati e caratteristiche de quel particolare vino”. Dal vino al marmo con l'aggiornamento del processo di identificazione stone.rfidline.it
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“Attraverso la nuova tecnologia UHF“, prosegue Gianluca Righetti, responsabile informatico della società di Domegliara “il lettore può leggere i microchip posizionati fino a 30 centimetri di distanza sui pacchi di lastre piuttosto che a 2,3 centimetri per identificare la specifica lastra. Il tutto a costi dimezzati rispetto alla precedente tecnologia. il sistema RFid, che stiamo applicato anche nell’edilizia e nel legno, si differenzia da quello tradizionale del codice a barre in quanto evita anche tutti i problemi legati ad etichette che si sporcano”.
Fondata nel 2002, At-Informatica sta proseguendo nell’ampliamento che conta oggi sette rivenditori in Italia con un pacchetto di oltre cento clienti.
